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09 Dic 2018

Agricoltura: Fondi per l’innovazione

Natalino Ventrella illustra la misura promossa dal MISE

ll Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) intende sostenere progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei settori applicativi della Strategia nazionale di specializzazione intelligente relativi a “Fabbrica intelligente”, “Agrifood” e “Scienze della vita” al fine di valorizzare l’innovazione e la collaborazione tra imprese, centri e organismi di ricerca.

Tra i settori applicativi rientrano, a titolo di esempio, tecnologie alimentari, packaging, riduzione degli scarti (Agrifood), eHealth, biotecnologie (Scienze della Vita), sistemi produttivi per la produzione personalizzata, management per sistemi produttivi di prossima generazione (Fabbrica Intelligente).

 

Chi sono i beneficiari?

Possono accedere alle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione che esercitino attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e i centri di ricerca. I soggetti di cui sopra possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro (fino ad un massimo di 3 co-proponenti per i progetti con procedura a sportello e 5 co-proponenti per i progetti con procedura negoziale). In tal caso possono beneficiare delle agevolazioni anche gli Organismi di ricerca e, limitatamente ai progetti relativi al settore “Agrifood”, anche le imprese agricole.

Come funziona?

A seconda dell’entità dell’investimento dell’azienda, l’intervento agevolativo può essere attuato tramite due differenti procedure:

1) Procedura valutativa a sportello. I progetti devono presentare le seguenti caratteristiche: prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 800.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00; essere realizzati nell’ambito di unità locali ubicate nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e/o nelle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna); essere realizzati nell’ambito delle aree tecnologiche “Fabbrica intelligente” e “Agrifood”. I progetti di cui sopra possono essere realizzati, per una quota non superiore al 35% del totale dei costi ammissibili, in una o più unità locali ubicate nelle aree nelle Regioni più sviluppate.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del finanziamento agevolato per una percentuale pari al 20% delle spese e nella forma del contributo a fondo perduto per una percentuale dei costi articolata come segue: Ricerca industriale (60% per le imprese di micro e piccola dimensione; 50% per le imprese di media dimensione; 40% per le imprese di grande dimensione); Sviluppo sperimentale (35% per le imprese di micro e piccola dimensione; 25% per le imprese di media dimensione; 15% per le imprese di grande dimensione).

2) Procedura valutativa negoziale. I progetti devono presentare le seguenti caratteristiche: prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 5.000.000,00 e non superiori a euro 40.000.000,00; essere realizzati nel territorio nazionale (qualsiasi Regione); afferire alle aree tecnologiche “Fabbrica intelligente”, “Agrifood” e “Scienze della Vita”; prevedere la stipula di Accordi per l’innovazione, sottoscritti dal Ministero, dal soggetto proponente, dalle regioni, dalle province autonome e dalle altre amministrazioni pubbliche interessate.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto, eventualmente integrato dal finanziamento agevolato, per un importo definito nell’ambito della fase di negoziazione.

Le tempistiche

Per la procedura valutativa a sportello le domande dovranno essere presentate a partire dal 22 gennaio 2019; mentre per la procedura valutativa negoziale possono essere sempre presentate fino ad esaurimento fondi.

Per info scrivete a nataleventrella@gmail.com.

Natalino Ventrella

 

Articolo tratto da Turiweb.it

31 Gen 2018

Innovazione imprese agricole, fondi in Sicilia

L’Ice e l’Università di Messina organizzano il primo corso per permettere alle aziende del settore di raggiungere i mercati esteri. Iniziativa del Piano Export Sud 2 finanziata con fondi Ponic 2014-2020.

PALERMO – Perché l’agricoltura non è più solo questione di coltivazione e di terreni. Per crescere ed andare avanti, in un mondo sempre più globale e “collegato” per vie telematiche, le imprese agricole devono inserirsi in una nuova prospettiva, più ampia e aperta all’innovazione tecnologica e digitale. A queste necessità hanno cercato di rispondere l’Ice, l’istituto internazionale commercio estero, e l’Università di Messina, con l’organizzazione del primo corso per imprese sull’innovazione digitale per raggiungere i mercati esteri, su iniziativa del Piano Export Sud 2, finanziata con fondi Ponic 2014-2020.
Il corso è stato riservato ad un massimo di 25 partecipanti provenienti da micro, piccole e medie imprese e consorzi regolarmente iscritti al registro delle imprese della camera di commercio territorialmente competente, unitamente a reti di impresa nonché start up, centri di ricerca e poli tecnologici. Le aziende partecipanti, dopo le quattro giornate di lezione, che si terranno nel mese di febbraio, saranno in grado di comunicare attraverso i principali strumenti digitali, realizzare campagne di web marketing e progetti di e-commerce anche nei mercati complessi (Stati Uniti, Medio Oriente, Russia, Asia e Oceania). A seguito della partecipazione alla fase di aula, per quelle aziende che avranno partecipato ad almeno tre giornate su quattro, verranno erogate 12 ore di affiancamento personalizzato tramite esperti e docenti della faculty Ice, per approfondimenti specifici e assistenza alle aziende che vorranno realizzare e valorizzare un progetto di innovazione digitale volto all’export.
L’affiancamento personalizzato prevede per le imprese il riconoscimento di un aiuto di Stato figurativo de minimis del valore di 1.320 euro per ogni impresa che ne usufruirà. Sono state ammesse a partecipare alla selezione le imprese che hanno sede operativa nella regione Sicilia, in regola con le norme vigenti in materia fiscale, assistenziale e previdenziale e in possesso di potenzialità di internazionalizzazione e capacità di apertura verso il mercato. L’ultimo punto prevede, come requisiti minimi: il possesso di un sito internet o, in alternativa, la presenza con una pagina informativa in un social network; la capacità di garantire una risposta telematica (ad esempio posta elettronica) almeno in una lingua straniera alle richieste provenienti da interlocutori esteri. In ultimo, le imprese non devono essere in stato di fallimento, di liquidazione o di amministrazione controllata.
Le aziende candidate che rispondono ai requisiti di ammissibilità sono state ammesse secondo l’ordine cronologico di trasmissione via pec della domanda di iscrizione. Il Piano Export Sud II, all’interno del quale si inserisce questa iniziativa lavora a sostegno delle Regioni cosiddette meno sviluppate (Campania, Calabria, Puglia Basilicata e Sicilia) e delle Regioni definite “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna) rientra nelle misure previste dal Pon “Imprese e competitività” 2014-2020 Fesr-Asse III competitività Pmi, azione 3.4.1. “Progetti di Promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale”.
Con la realizzazione di questo corso Ice Agenzia e l’Università di Messina vogliono dare un contributo per far comprendere alle imprese le potenzialità del mondo digitale ed il loro positivo impatto sulle strategie aziendali per raggiungere il cliente estero, anche in una chiave di opportunità offerte dalla cosiddetta quarta rivoluzione industriale Impresa 4.0.
Articolo tratto da QdS.it