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20 Mar 2018

Sicilia, Gennuso: “Agricoltura al collasso, Musumeci apra un tavolo con Bruxelles”

“L’agricoltura in Sicilia è oramai al collasso. Il presidente della Regione Musumeci convochi tutti gli eurodeputati e l’assessore regionale al ramo e apra un tavolo serio con Bruxelles”. A lanciare l’ennesimo grido dall’allarme è il deputato all’Ars, Pippo Gennuso, sollecitato dai produttori della sud est, Pachino, Rosolini, Portopalo, Ispica e Pozzallo, entrati nel tunnel della crisi che sembra non avere via d’uscite. ” Ammiro gli sforzi dell’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera da me sollecitato – che sta monitorando la situazione dei produttori nelle province di Siracusa e Ragusa e plaudo il suo comportamento per avere bloccato due giorni fa, attraverso il Corpo forestale, una nave che voleva attraccare a Pozzallo con 50 tonnellate di grano proveniente dal Pakistan. Ma da solo contro i trattati europei e le assurde tolleranze dell’Ue, serve un’azione forte di contrasto con in prima linea il governatore, tutti gli eurodeputati siciliani, ed i parlamentari del territorio. Musumeci chieda l’intervento pure del presidente del Parlamento Europea, Antonio Tajani, perchè la questione è generalizzata e non riguarda soltanto il Mezzogiorno d’Italia. Qui non si tratta di una battaglia di colore o politica, c’è in palio la salvaguardia di migliaia di produttori che vedono i mercati invasi da merce che arriva da ogni parte del mondo. Non è possibile lasciare il raccolto sui campi, perchè i costi non riescono neppure a compensare le spese. Mi riferisco al pomodoro, zucchine, melanzane. Poi c’è anche la tragedia degli agrumi che nel trinagolo di Lentini – Carlentini e Francofonte sono rimasti negli alberi. Bisogna fermare questa invasione in agricoltura e studiare formule che rendano competitivi i prodotti della nostra terra. Con questo andazzo – aggiunge Gennuso – non è possibile tutelare il “Made in Italy” perchè un’ora di lavoro fatto in Africa forse viene pagato a un euro, altra cosa è qui in Sicilia. Ci troviamo di fronte ad una concorrenza sleale. I consumatori, tra l’altro, non sanno cosa acquistano e se nelle loro tavole portano prodotti carichi di pesticidi. Questo scempio va fermato in tempi rapidi”.

Tratto da NuovoSud.it

09 Mar 2018

In Sicilia cresce il turismo, l’agricoltura e l’imprenditoria femminile

Nel 2017 sono nate ottomila nuove aziende. La provincia di Messina prima in Italia per tasso di nuove aziende

La Sicilia cresce nel turismo e nell’agricoltura. Nell’Isola c’è voglia di fare impresa, ed è proprio dal Sud che arriva la spinta che ha acceso i motori nel 2017. Il 60 per cento della crescita viene proprio dall’Isola, dove di anno in anno cresce il numero di chi si rimbocca le maniche e decide di mettersi in proprio. A dirlo sono i numeri. I dati su nascite e mortalità delle imprese siciliane nel 2017, rielaborati dall’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia, sono in crescita in tutte le province: nei dodici mesi 28.253 nuove aziende sono state iscritte ai registri delle Camere di commercio dell’Isola, mentre in 20.735 hanno chiuso i battenti. E le imprese di Messina sono prime in Italia per tasso di crescita. “Se si guarda la graduatoria provinciale – dice la segretaria generale di Unioncamere Sicilia, Santa Vaccaro – si scopre che la parte alta della classifica è dominata dalle siciliane. Prima in assoluto è Messina con un tasso di crescita del 2,2 per cento, il più alto in Italia”.

I DATI – In Sicilia il saldo è di +7.518 imprese, pari a un tasso di crescita dell’1,6 per cento, sopra alla media nazionale dello 0,7. La Sicilia è terza per tasso di crescita dopo Lazio (10.648 imprese in più) e Campania (+9.472). Bilancio in rosso per Piemonte (-965 imprese), Emilia-Romagna (-636) e Friuli-Venezia Giulia (-431). Ai primi posti in Italia, dopo Messina, anche Catania con un più 2,05 per cento e, a breve distanza, Agrigento con +1,97, Trapani con +1,90 e Siracusa +1,65.

I SETTORI – In Sicilia una forte concentrazione del saldo attivo viene dal turismo, in linea con la crescita nazionale delle imprese che operano in questo ambito (+10.335). Ma nell’Isola cresce anche l’agricoltura (+2.810). Bilanci più che positivi anche nel commercio (+1.970) e nelle costruzioni (+1.284). Dati, questi ultimi, in controtendenza rispetto al trend nazionale che vede chiudere in rosso le attività manifatturiere (-2.648), le costruzioni (-1.913) e l’agricoltura (-447).

IL BOOM DELL’AGRICOLTURA – La Sicilia è la seconda regione italiana per numero di aziende agricole (219mila), preceduta solo dalla Puglia (oltre 275mila) e seguita dalla Calabria (138mila), dalla Campania (137mila) e dal Veneto (121mila). In Sicilia, nei primi sei mesi del 2017, l’export complessivo del settore agroalimentare ha raggiunto circa 882 milioni di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2016, quando aveva registrato 865 milioni di euro. Ma non è tutto. I numeri sull’agricoltura pubblicati nel rapporto Coreras 2017 mostrano che l’Isola guadagna il primo posto tra le regioni italiane, con 70mila ettari di superficie in produzione, pari al 58 per cento del dato nazionale. Lo stesso rapporto mostra che nel settore del biologico è la prima regione italiana per numero di operatori (11.326 aziende, pari al 18,9 per cento del dato nazionale).

L’IMPRENDITORIA FEMMINILE – In Sicilia quasi tremila aziende rosa in più in tre anni. A oggi si contano 112.028 imprese femminili, nel 2014 ce n’erano 109.154. Si tratta di 2.874 imprese in più. Secondo la rilevazione, le aziende rosa dell’Isola rappresentano il 24,3 per cento del totale delle imprese esistenti nell’Isola, con un tasso di femminilizzazione tra i più alti in Italia e sopra la media nazionale del 21,8 per cento.

Articolo tratto da GuidaSicilia.it e redatto da Giada Lo Porto – Repubblica/Palermo.it

09 Mar 2018

Un’app per l’agricoltura del futuro

PERUGIA – Per migliorare la qualità del prodotto, ridurre l’impatto ambientale ed eliminare inutili costi per l’azienda, all’agricoltore del futuro basteranno un computer o un tablet. E’ possibile grazie ad un innovativo servizio “plug and play” per l’agricoltura di precisione. A progettarlo e metterlo in rete è stata la società umbra Agricolus, che ha concentrato le più moderne tecnologie di supporto decisionale per le imprese dell’agroalimentare in una web application considerata “facile da utilizzare” e totalmente gratuita fino a 10 ettari.

E’ nata infatti Agricolus Essential, piattaforma per l’agricoltura di precisione, “un progetto unico a livello europeo e al 100% umbro” come lo definiscono gli ideatori.

“Questa piattaforma on line – spiegano – consente all’agricoltore di gestire al meglio i propri campi, registrando informazioni utili a capire l’andamento delle coltivazioni e i parametri che ne influenzano le produzioni: colture in atto, analisi del suolo, condizioni meteo, fitopatologie e altro”.

Articolo tratto da GdS.it

07 Feb 2018

Agricoltura biologica in Sicilia, sbloccati fondi europei per 12 milioni

Una boccata d’ossigeno per oltre 1.300 aziende siciliane

Sbloccati ulteriori 12 milioni di pagamenti relativi all’annualità 2016 del ‘Bando Biologico 2015’, inserito nel Psr 2014-2020 dedicato all’agricoltura biologica. Ad annunciarlo è l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera. Una boccata d’ossigeno per oltre 1.300 aziende siciliane. “Nelle more di azioni organiche, dirimenti la problematica degli annosi ritardi, alle quali com’è noto stiamo lavorando – sottolinea l’assessore – continueremo nella nostra azione di forte stimolo nei confronti di Agea, affinché gli agricoltori non debbano più patire una situazione che mette in ginocchio aziende, lavoratori e famiglie”.

Articolo tratto da Repubblica.it edizione di Palermo

Scarica il: Bando delle Aziende Ammesse

05 Feb 2018

Sicilia a rischio povertà, Musumeci: “Manovra da un miliardo”

PALERMO. “In Sicilia abbiamo avviato una manovra anticiclica che rimetta in circolazione, prestissimo, almeno un miliardo di euro, per ridare fiato alle piccole e medie imprese, dall’edilizia all’agricoltura, dall’artigianato alla pesca, dall’innovazione tecnologica al turismo. Una cura ricostituente per riportare in carreggiata la nostra Isola e avviare una seria inclusione socio-lavorativa”.

Lo dichiara, in una nota, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commentando il report sulla povertà nell’Isola diffuso dal Cevas, secondo cui “l’Isola è in Europa la regione con il più alto tasso di persone a rischio povertà: il 41,8%”.
“I dati allarmanti resi noti – continua – confermano le nostre denunce sulla incapacità della Regione a gestire, nel passato, una serie politica degli investimenti e a perseguire un chiaro modello di sviluppo. Inoltre, al nuovo governo nazionale chiederemo una sorta di ‘Piano Marshall’ per le aree interne dell’Isola, travagliate da un profondo degrado e da una desertificazione di risorse umane che, se non arrestate in tempo, potrebbero pregiudicare ogni futura possibile crescita”.
Articolo tratto da LetteraEmme.it
03 Feb 2018

Decolla l’imprenditoria giovanile. E l’agricoltura conquista i ragazzi

Con la nascita di 300 imprese al giorno in tutto il territorio nazionale, il 2017 ha registrato un boom dell’imprenditoria giovanile. Il settore che ha visto l’incremento maggiore è l’agricoltura: l’Italia è prima in Europa per numero di imprese agricole condotte da under 35.

Nel 2017 diecimila ragazzi hanno deciso di investire il proprio futuro nell’agricoltura. È questo uno dei dati più interessanti diffusi oggi dalla Camera di Commercio di Milano, MonzaBrianza e Lodi. È boom dell’imprenditoria, soprattutto giovanile. Nel 2017, come mostrano i dati, sono sorte circa 300 imprese giovanili al giorno lungo tutta la penisola (circa 110mila), pari al 30,5% di tutte le imprese iscritte nel 2017.

Il numero dei giovani che fanno impresa in Italia supera quello di coloro che lasciano il Paese: “Stando agli ultimi dati Istat disponibili”, riferiscono dalla Camera di Commercio, “nel 2016, sono stati circa 61mila i giovani emigrati, tra 18 e 39 anni, che hanno trasferito la propria residenza all’estero, mentre si contano circa 114mila imprese giovanili (18 – 34 anni) che hanno aperto un’attività in proprio nel 2016″.

I territori con il maggior numero di imprese giovani iscritte nel 2017 sono Roma (8.276), Napoli (7.073), Milano (5.594) e Torino (3.312. Al Centro Sud, in particolare, i giovani pesano di più sul totale delle nuove imprese: Nuoro (44%), Crotone (42,2%), Reggio Calabria (41,9%), Vibo Valentia (41,1%) ed Enna (41%).

In Italia i giovani fanno impresa soprattutto nel settore del commercio (circa 21 mila iscrizioni), dell’edilizia (10.369), nell’agricoltura (9.850) e nel comparto dell’alloggio e ristorazione (6.124).

Il settore che ha fatto registrare l’incremento maggiore è l’agricoltura, come confermano anche i dati di Coldiretti. Da un’analisi condotta dall’associazione emerge infatti che l’Italia con 53.475 imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura, con un aumento del 9% nel terzo trimestre 2017.

Le aziende agricole dei giovani – spiega Coldiretti – possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. Si tratta di che stanno puntando su quelle caratteristiche di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina e che hanno permesso all’export agroalimentare italiano di toccare la storica soglia di 41 miliardi di euro nell’ultimo anno.

Di fatto, sottolinea la Coldiretti, la presenza degli under 35 ha rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70 per cento delle imprese giovani opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

Articolo tratto da ItaliacheCambia.org

02 Feb 2018

Agricoltura, da Agea oltre 96 milioni di euro per 122.000 beneficiari

Con questo pagamento sono stati erogati complessivamente 1,1 mld di euro per la campagna 2017. I pagamenti di Agea proseguiranno con il trattamento delle aziende che si trovano in Basilicata, Lazio, Campania, Umbria, Friuli, interessate dalle lavorazioni refresh

Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali comunica che l’ente pagatore Agea ha provveduto al secondo saldo della Domanda unica 2017 effettuando pagamenti per un valore complessivo di oltre 96 milioni di euro per 122mila beneficiari, ai quali è stato erogato il premio nei limiti del 93% dell’importo ammissibile.

Con questo pagamento sono stati erogati complessivamente 1,1 miliardi di euro per la campagna 2017. I pagamenti di Agea proseguiranno con il trattamento delle aziende che si trovano in Basilicata, Lazio, Campania, Umbria, Friuli, interessate dalle lavorazioni refresh. Agea ha inoltre erogato nel periodo 23-31 gennaio 2018 i pagamenti per i seguenti settori: sviluppo rurale (misure superfici e strutturali) a seguito di istruttoria regionale, in favore di 849 beneficiari inseriti negli elenchi trasmessi dalle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta per un totale di oltre 12 milioni di euro; sviluppo rurale, misure a superficie e animali, a seguito di istruttoria automatizzata, di 2.699 beneficiari per oltre 5 milioni.

Articolo tratto da MilanoFinanza.it

31 Gen 2018

Agricoltura: Sicilia riapre a export pomodoro in Canada

Palermo, 30 gen. (AdnKronos) – Dopo la recente approvazione delle procedure di commercializzazione degli agrumi verso la Cina, anche il pomodoro fresco si affaccia sui Paesi extra Ue. E’ stato pubblicato oggi sul sito dell’assessorato regionale all’Agricoltura l’avviso pubblico rivolto alle aziende interessate all’esportazione di pomodoro per il consumo fresco in Canada. Si riapre così il flusso commerciale interrotto, negli ultimi anni, a seguito del cambiamento in Canada della normativa riguardante i carichi di pomodoro provenienti dall’Italia. La decisione è stata presa per prevenire l’introduzione della Tuta absoluta, un insetto considerato da quarantena dalle autorità fitosanitarie canadesi, ma largamente diffuso nel territorio regionale e in Italia.

La decisione prevede che l’Italia possa esportare solo a condizione che la coltivazione di pomodoro venga condotta secondo un sistema (System Approach) concordato con le predette autorità e che sia in grado di ridurre il rischio di introduzione del parassita. Le aziende interessate ad intraprendere la commercializzazione di questo prodotto potranno manifestare il proprio interesse al Servizio fitosanitario regionale entro il 12 febbraio 2018 il quale avrà cura di coordinare le procedure tecniche, nonché le attività di visita della delegazione degli ispettori canadesi.

“In un momento di crisi come quello che sta attraversando in questi giorni il comparto dell’ortofrutta in Sicilia – ha sottolineato l’assessore regionale Edy Bandiera – l’export extra Ue può rappresentare un grande volano per le aziende siciliane che puntano su tipicità e qualità del prodotto. Contiamo di concludere la trattativa entro questa campagna commerciale o al massimo entro l’inizio della prossima”.

Articolo tratto da LiberoQuotidiano.it

30 Gen 2018

Agricoltura in ginocchio, senza piogge sono guai: chiesto lo stato di crisi

Attorno ad un tavolo si sono seduti i sindaci dei comuni più colpiti, gli invasi sono vuoti.

Abbiamo chiesto alla Regione – ha detto il sindaco di Bivona, Cinà   l’attivazione dell’unità di crisi per far fronte alla grave situazione irrigua delle campagne visto che si prevede nei prossimi mesi un problema serio siccità che mette a rischio piante e prodotti agricoli mentre le dighe sono già quasi vuote”. Secondo quanto riferisce l’edizione odierna del Giornale di Sicilia, in emergenza sono i comuni di: Caltabellotta, Calamonaci, Burgio, Villafranca Sicula e Bivona. “Abbiamo sollecitato – aggiunge il sindaco di Bivona – la razionalizzazione delle attuali risorse idriche, l’erogazione dell’acqua attraverso l’adduttore dalla traversa di Gammauta alla diga Castello, la possibilità di fare irrigazione di soccorso. Un tavolo tecnico con i sindaci dei Comuni in emergenza, ma anche i rappresentati delle organizzazioni professionali agricole, tutti preoccupati per le scarse risorse idriche presenti negli invasi. Sono state chieste delle risposte entro pochi giorni.

Articolo tratto da AgrigentoNotizie.it

30 Gen 2018

Agricoltura più sostenibile, la svolta di Syngenta

Roma, 29 gen. – (AdnKronos) – Syngenta annuncia di aver affidato la nuova posizione di Chief Sustainability Officer (Cso) ad Alexandra Brand, già Regional Director Europe, Africa, Middle East. In qualità di Cso, Alexandra Brand riferirà direttamente al Ceo Erik Fyrwald. Alexandra Brand guiderà il Business Sustainability Group, creato recentemente da Syngenta per raggruppare e sviluppare ulteriormente le iniziative legate alla sostenibilità già esistenti, tra cui The Good Growth Plan, il piano ambizioso di obiettivi concreti che l’azienda si impegna a raggiungere per rispondere alle sfide cruciali dell’agricoltura.

Questo nuovo gruppo, inoltre, avrà il compito di portare avanti la futura agenda dell’azienda sulla sostenibilità e di fornire le linee guida per le attività di Regulatory Affairs, Sustainability and Stewardship, External Affairs and Communications. “Abbiamo già un ruolo importante nella sfida di nutrire il pianeta, ma vogliamo fare ancora di più – afferma Erik Fyrwald – Per renderlo possibile dobbiamo confrontarci con i governi, le Ong, gli accademici e con l’intera filiera agro-alimentare sulle sfide e le opportunità politiche e sociali del nostro settore”.

“In quest’ottica – continua il Ceo Erik Fyrwald – vogliamo superare i traguardi già raggiunti per determinare insieme cosa significherà in futuro un’agricoltura più sostenibile. Sarà fondamentale, quindi, il nuovo ruolo appena affidato ad Alexandra Brand, una manager che conosce bene l’agricoltura di oggi e che ha una visione di lungo periodo per immaginare come sarà fare agricoltura in futuro, coniugando produttività da una parte e attenzione all’impatto ambientale dall’altra”.

“Quando sono entrata in Syngenta qualche anno fa – dichiara Alexandra Brand – ho potuto toccare con mano quanto importante fosse per l’azienda costruire un modello di agricoltura sostenibile. Il Good Growth Plan rappresenta, infatti, una sfida concreta e ambiziosa che l’azienda si è data per riuscire a sfamare una popolazione mondiale in crescita, consumando meno risorse”.

“Sono davvero entusiasta dell’opportunità di prendere il timone e guidare i prossimi cambiamenti della nostra azienda e, di conseguenza, del nostro settore. Ma sono cosciente che obiettivi così ambiziosi hanno anche bisogno di soluzioni reali e un forte approccio collaborativo. Stiamo quindi cercando di stringere nuove partnership, lavorando al fianco di gruppi e associazioni con i quali non avremmo potuto collaborare in passato. I risultati significativi del Good Growth Plan – conclude – sono per noi già una base di partenza per migliorare ulteriormente la sostenibilità dell’agricoltura globale, con trasparenza, impegno e passione”.

Articolo tratto da LaSicilia.it