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16 Mag 2018

Meloni di Sicilia, annata favorevole per Mundial

Una finestra di mercato più ampia per il melone siciliano Mundial (varietà Red Falcon), la cui stagione commerciale, quest’anno, è favorita dalla riduzione delle superfici investite a meloni Cantalupo nel Sud della Spagna e dal ritardo delle semine del Nord Italia.

“Per fortuna, le condizioni climatiche favorevoli stanno garantendo una campagna positiva al nostro melone, il più precoce d’Italia”, spiega Antonio Tribastone (in foto), sales specialist melone per la Sicilia di Nunhems (Bayer CropScience), azienda sementiera che distribuisce in esclusiva la varietà Red Falcon al Consorzio Mundial. “Finora la produzione, che quest’anno interessa una superfice totale di mille ettari tra Palma di Montechiaro, Licata e Ispica, è stata scalare e senza picchi. La qualità dei frutti, raccolti sempre al giusto grado di maturazione, è inoltre decisamente elevata”.

“Con il progetto Mundial – prosegue Tribastone – siamo ormai riusciti a fare ritornare il piacere di consumare meloni siciliani nel periodo primaverile. Il nostro melone è estremamente dolce e bello, ma anche sano per la salute e l’ambiente poiché ogni lotto di produzione, per poter essere commercializzato, deve superare i controlli di qualità della Sata sui redisui di prodotti fitosanitari”.

La maggiore parte del raccolto è distribuito da Alegra, con cui il Consorzio Mundial collabora dal 2015. “Credo che i prezzi rimarranno su livelli soddisfacenti sino a fine giugno, quando terminerà la nostra campagna. La raccolta nel Nord Italia – conclude – inizierà a partire da metà giugno”.

Tratto da ItaliaFruits.net

21 Apr 2018

Agricoltura: 16 varietà grani antichi Sicilia in Registro nazionale

Il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dà il via libera alla iscrizione di 14 varietà da conservazione di grano duro e 2 varietà di grano tenero, per complessivi 56 agricoltori responsabili del mantenimento in purezza, nel “Registro nazionale delle varietà da conservazione di specie agrarie e delle specie ortive”. Queste varietà di grani antichi si sommano alle 3 già presenti nel registro delle varietà da conservazione. Infatti, in aggiunta alle varietà di frumento duro Timilia reste nere e Perciasacchi, oggi si aggiungono Capeiti 8, Farricello, Tripolino, Timilia reste bianche, Scorsonera, Ciciredda, Paola, Urrìa, Russello, Gioia, Martinella, Biancuccia, Castiglione Glabro, e Bidì. Invece, per quanto riguarda il frumento tenero, alla Maiorca, si aggiungono le varietà Maiorcone e Romano. Il decreto ministeriale arriva a conclusione dell’iter istruttorio messo a punto dalla Commissione tecnico scientifica di valutazione istituita presso il Dipartimento regionale dell’Agricoltura e composta dal Crea (Consiglio per la Ricerca e l’Analisi in Agricoltura – ex Ense), dalla Stazione di Granicoltura per la Sicilia, dal Servizio Fitosanitario regionale, dall’Università di Palermo e Catania e dal Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore”. «Ci sono tutte le premesse perché in Sicilia si possa costituire una filiera dei grani antichi tracciata in tutte le sue fasi a partire dall’utilizzo di sementi certificate – afferma l’Assessore regionale per l’Agricoltura Edy Bandiera – Il riconoscimento di dette varietà non può non tradursi in una forte ricaduta in termini di qualità e quindi di maggiore rendimento economico delle produzioni e allo stesso tempo i consumatori avranno le necessarie garanzie di prodotto, tutelati in tal modo da eventuali frodi».

Tratto da SiciliaRurale.it

31 Gen 2018

Innovazione imprese agricole, fondi in Sicilia

L’Ice e l’Università di Messina organizzano il primo corso per permettere alle aziende del settore di raggiungere i mercati esteri. Iniziativa del Piano Export Sud 2 finanziata con fondi Ponic 2014-2020.

PALERMO – Perché l’agricoltura non è più solo questione di coltivazione e di terreni. Per crescere ed andare avanti, in un mondo sempre più globale e “collegato” per vie telematiche, le imprese agricole devono inserirsi in una nuova prospettiva, più ampia e aperta all’innovazione tecnologica e digitale. A queste necessità hanno cercato di rispondere l’Ice, l’istituto internazionale commercio estero, e l’Università di Messina, con l’organizzazione del primo corso per imprese sull’innovazione digitale per raggiungere i mercati esteri, su iniziativa del Piano Export Sud 2, finanziata con fondi Ponic 2014-2020.
Il corso è stato riservato ad un massimo di 25 partecipanti provenienti da micro, piccole e medie imprese e consorzi regolarmente iscritti al registro delle imprese della camera di commercio territorialmente competente, unitamente a reti di impresa nonché start up, centri di ricerca e poli tecnologici. Le aziende partecipanti, dopo le quattro giornate di lezione, che si terranno nel mese di febbraio, saranno in grado di comunicare attraverso i principali strumenti digitali, realizzare campagne di web marketing e progetti di e-commerce anche nei mercati complessi (Stati Uniti, Medio Oriente, Russia, Asia e Oceania). A seguito della partecipazione alla fase di aula, per quelle aziende che avranno partecipato ad almeno tre giornate su quattro, verranno erogate 12 ore di affiancamento personalizzato tramite esperti e docenti della faculty Ice, per approfondimenti specifici e assistenza alle aziende che vorranno realizzare e valorizzare un progetto di innovazione digitale volto all’export.
L’affiancamento personalizzato prevede per le imprese il riconoscimento di un aiuto di Stato figurativo de minimis del valore di 1.320 euro per ogni impresa che ne usufruirà. Sono state ammesse a partecipare alla selezione le imprese che hanno sede operativa nella regione Sicilia, in regola con le norme vigenti in materia fiscale, assistenziale e previdenziale e in possesso di potenzialità di internazionalizzazione e capacità di apertura verso il mercato. L’ultimo punto prevede, come requisiti minimi: il possesso di un sito internet o, in alternativa, la presenza con una pagina informativa in un social network; la capacità di garantire una risposta telematica (ad esempio posta elettronica) almeno in una lingua straniera alle richieste provenienti da interlocutori esteri. In ultimo, le imprese non devono essere in stato di fallimento, di liquidazione o di amministrazione controllata.
Le aziende candidate che rispondono ai requisiti di ammissibilità sono state ammesse secondo l’ordine cronologico di trasmissione via pec della domanda di iscrizione. Il Piano Export Sud II, all’interno del quale si inserisce questa iniziativa lavora a sostegno delle Regioni cosiddette meno sviluppate (Campania, Calabria, Puglia Basilicata e Sicilia) e delle Regioni definite “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna) rientra nelle misure previste dal Pon “Imprese e competitività” 2014-2020 Fesr-Asse III competitività Pmi, azione 3.4.1. “Progetti di Promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale”.
Con la realizzazione di questo corso Ice Agenzia e l’Università di Messina vogliono dare un contributo per far comprendere alle imprese le potenzialità del mondo digitale ed il loro positivo impatto sulle strategie aziendali per raggiungere il cliente estero, anche in una chiave di opportunità offerte dalla cosiddetta quarta rivoluzione industriale Impresa 4.0.
Articolo tratto da QdS.it
31 Gen 2018

Agricoltura: Sicilia riapre a export pomodoro in Canada

Palermo, 30 gen. (AdnKronos) – Dopo la recente approvazione delle procedure di commercializzazione degli agrumi verso la Cina, anche il pomodoro fresco si affaccia sui Paesi extra Ue. E’ stato pubblicato oggi sul sito dell’assessorato regionale all’Agricoltura l’avviso pubblico rivolto alle aziende interessate all’esportazione di pomodoro per il consumo fresco in Canada. Si riapre così il flusso commerciale interrotto, negli ultimi anni, a seguito del cambiamento in Canada della normativa riguardante i carichi di pomodoro provenienti dall’Italia. La decisione è stata presa per prevenire l’introduzione della Tuta absoluta, un insetto considerato da quarantena dalle autorità fitosanitarie canadesi, ma largamente diffuso nel territorio regionale e in Italia.

La decisione prevede che l’Italia possa esportare solo a condizione che la coltivazione di pomodoro venga condotta secondo un sistema (System Approach) concordato con le predette autorità e che sia in grado di ridurre il rischio di introduzione del parassita. Le aziende interessate ad intraprendere la commercializzazione di questo prodotto potranno manifestare il proprio interesse al Servizio fitosanitario regionale entro il 12 febbraio 2018 il quale avrà cura di coordinare le procedure tecniche, nonché le attività di visita della delegazione degli ispettori canadesi.

“In un momento di crisi come quello che sta attraversando in questi giorni il comparto dell’ortofrutta in Sicilia – ha sottolineato l’assessore regionale Edy Bandiera – l’export extra Ue può rappresentare un grande volano per le aziende siciliane che puntano su tipicità e qualità del prodotto. Contiamo di concludere la trattativa entro questa campagna commerciale o al massimo entro l’inizio della prossima”.

Articolo tratto da LiberoQuotidiano.it