Italiani sempre più hobby farmers
Dal rapporto Coldiretti/Ixè emerge che sei cittadini su dieci prediligono la cura della terra. Comagarden: “Rispetto al 2017 le vendite di attrezzi da giardino aumentano”.
Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legislativo sui controlli nelle produzioni agricole e agroalimentari biologiche.
Lo fa sapere il ministero delle Politiche agricole, nel precisare che la norma attua la delega contenuta nel Collegato agricoltura e aggiorna le disposizioni ferme al 1995, adeguandole anche alle leggi europee. Il provvedimento vuole garantire una maggiore tutela del consumatore, del commercio e della concorrenza, ma anche semplificare e unificare in un solo testo di legge la materia dei controlli e rendere il sistema più efficace, anche sotto il profilo della repressione.
“Con questo provvedimento – afferma il ministro Maurizio Martina – rendiamo più forte e trasparente il biologico italiano, compiendo un ulteriore salto di qualità sul fronte dei controlli, per garantire maggiore sicurezza ai consumatori e tutelare i produttori onesti in un comparto dove siamo leader in Europa con oltre 70 mila operatori e un aumento delle superfici coltivate bio del 20% in un anno”. Sono diverse le novità previste nel nuovo sistema dei controlli, a partire dalla norma che introduce meccanismi per il rafforzamento della leale concorrenza e per l’eliminazione dei conflitti di interessi degli organismi di controllo. Il ministero, infatti, fa sapere che gli operatori del biologico non possano detenere partecipazioni societarie degli organismi di controllo che superi la metà del capitale sociale; sono escluse da tale requisito le associazioni di carattere consortile che non abbiano fine di lucro. Gli organismi, inoltre, non possono svolgere nel settore dell’agricoltura biologica, attività diversa dall’attività di controllo; i relativi rappresentanti e amministratori e personale addetto al controllo non possono fornire beni o servizi diversi dall’attività di controllo agli operatori controllati; l’ispettore non può svolgere l’attività di controllo presso lo stesso operatore per più di tre visite consecutive. La norma, inoltre, istituisce una banca dati pubblica di tutte le transazioni commerciali del settore bio fruibile da tutti gli operatori del sistema, per renderle più trasparenza e allo stesso per assicurare più tempestiva l’azione antifrode e maggiore la tutela dei consumatori.
Il decreto, infine, conferma che il ministero delle Politiche agricole è l’autorità competente per l’organizzazione dei controlli e che delega tali compiti ad organismi di controllo privati e autorizzati. La competenza in materia di vigilanza e controllo sui vari organismi spetta all’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione frodi dei prodotti agroalimentari del ministero, al Comando unità tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri e alle Regioni negli ambiti territoriali di competenza.
Articolo tratto da GdS.it
Ecogruppo Italia, fondata da Angelo Maugeri, ha compiuto nel 2017 venticinque anni di storia e come organismo di Controllo e Certificazione, da San Giovanni la Punta, in provincia di Catania, rilancia con forza il proprio messaggio alle oltre 5000 aziende italiane e le 600 al di là delle Alpi: “Dalla crisi del 2007 il biologico è sempre stato un comparto che controcorrente si è mantenuto in crescita”sostiene apertamente Maugeri riconfermando la propria presenza a Biofach, la maggiore fiera del biologico al mondo, prevista dal 14 al 17 febbraio a Norimberga in Germania, dichiarando anche che “L’Italia fa sempre da apripista, ma spesso si fa raggiungere e superare. Bisogna fare attenzione a inasprire la burocrazia, e lasciare che gli organismi di controllo abbiano in mano strumenti efficaci per controllare”
Angelo Maugeri guarda la sua terra, dalla finestra sull’Etna della nuova sede degli uffici direzionali, con orgoglio tutto siciliano. Il nuovo edificio, in acciaio e vetro, è stato progettato e realizzato con l’ausilio di pannelli isolanti, nell’obiettivo di tutelare chi lavora e l’ambiente in cui si trova, capace di resistere a un grado 9 della scala Mercalli, inclusa la presenza di un mini depuratore e del fotovoltaico.
“Quando ho iniziato ero giovanissimo e andavamo contro corrente e se posso permettermi era come partecipare a una gara dei cento metri, con lo svantaggio di avere tutti gli altri avanti di cinquanta. Oggi abbiamo cinque sedi distaccate in Italia, e una a Sofia, in Bulgaria. Partecipiamo ad accordi internazionali e grazie a partnership importanti guardiamo ora alla Turchia e all’Asia minore, ma dopo 25 anni abbiamo voluto rilanciare un messaggio forte, che sia da stimolo per chi lavora con noi e un simbolo per chi ci guarda dall’estero: dal Sud, da dove tutti scappano, si può fare molto, basta la volontà di pensare in grande e farlo riconoscendo i meriti delle persone e del territorio in cui siamo nati.”
Il simbolico edificio a impatto zero si trova sulla strada per il vulcano e ne trae, evidentemente, la sua energia positiva. Ecogruppo Italia oggi, può vantare di essere tra i primi organismi ad aver ottenuto nel 1996 l’autorizzazione ministeriale ad eseguire controlli e certificazioni in agricoltura biologica. L’azienda opera nel campo dei prodotti ecosostenibili, in ambiti che interessano l’agricoltura, l’industria manifatturiera e di trasformazione e quella dei servizi. L’agroalimentare, la cosmesi, la detergenza, il packaging e le strutture ricettive sono l’ambito operativo. Inoltre consolidate partnership, consentono di fornire i servizi anche sui mercati del nord e sud America.
Per esempio in Sicilia tutto è partito con le mandorle e gli agrumi. Si potrebbe dare a queste aziende la possibilità, per esempio, di rimettere in sesto i muretti a secco, che oggi con l’abbandono delle terre, sono causa anche del dissesto idrogeologico. Poi per quanto riguarda i controlli, portare avanti la lotta contro i pesticidi ma su tutta la filiera produttiva e non secondo timing legislativi. I controlli devono essere fatti sull’acqua, sulle foglie, sul terreno, prima, durante e alla fine della produzione e non in date previste, ma essere liberi di farlo in qualunque momento, e comunque in quelli più opportuni. Infine, non serve inasprire con le multe, ma lavorare con il sistema dei controlli. Noi denunciamo le aziende che troviamo in fallo, quando effettuiamo controlli accurati anche prima della produzione, ma se poi la regolamentazione sul prodotto finito permette di eludere le percentuali, causa un decreto precedente, il nostro lavoro è inutile. E’ come se la polizia durante un furto, punisse un ladro colpendolo con dei fiori e facendo un rimprovero. Bisogna aumentare gli organismi di controllo”
“Innanzitutto noi siamo fornitori di un servizio, non produciamo direttamente, ma se si vuole sviluppare l’economia all’estero bisogna farlo aiutando il sistema di produzione ad essere in linea con le direttive internazionali.
Noi seguiamo chi produce non colonizziamo. Bisogna produrre all’estero per creare all’estero, senza fare concorrenza ai prodotti europei. Noi operiamo grazie ad accordi internazionali”
Ecogruppo Italia certifica le produzioni alimentari biologiche secondo i seguenti standard: Biologico UE, Deliant, Bio Suisse.
Segue la Normativa dell’Unione Europea sul regolamento CE 834/2007 e sul successivo regolamento CE 889/2008. In Italia il regolamento CE 834/2007 è stato recepito tramite il Decreto Ministeriale 18354/2009, analogamente il continuo evolversi della normativa nazionale sarà possibile tramite il portale www.sinab.it
In Italia le battaglie sono sul campo del nuovo DDL – Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell’acquacoltura effettuate con metodo biologico – in uscita dalla 9a Commissione permanente Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato.
“A partire da gennaio le proposte vertono su due fattori: il primo rendere più flessibile la burocrazia; secondo operare in sinergia con il sistema delle organizzazioni che operano sulle certificazioni e direttamente sui controlli, con maggiore possibilità di essere autorevoli in materia di contestazioni. Inoltre, non dimentichiamo mai che per fare un prodotto biologico ci vuole tempo.”
Articolo tratto da BioDiversitywar.it